A settembre (chi l’avrebbe mai detto) si è aperto un nuovo capitolo dell’avventura con il mio home restaurant. Stanno arrivando tante prenotazioni dal portale internazionale, a cui mi sono accreditato. Ieri sono venuti a pranzo un gruppetto di viaggiatori francesi, che stanno girando l’Italia in lungo e in largo e ora sono in Puglia. La sera ormai fa fresco per cenare all’aperto in campagna, così ci siamo accordati per un pranzo, che è protratto fino al tardo pomeriggio. Quando ci si confronta con culture diverse, c’è sempre uno scoglio iniziale da superare. Con i Francesi poi si fa sempre a gara anche con la cucina. E lì mi son detto “partenza in salita”. Poi ho indossato la mia giacca feticcio del Cordon Bleu, ricordo di un corso frequentato diversi anni fa a Parigi. E come sempre, mi ha portato fortuna. Abbiamo legato subito. Ho scoperto che Albine, la mia ospite, è anche una collega, che gestisce un home restaurant a Bayonne, nel nord della Francia, sul confine con i paesi Baschi. È scattato subito il confronto serrato di esperienze, a suon di calici di rosso. Abbiamo scelto insieme le melanzane nell’orto, raccolto diverse qualità di fichi, che ho servito con il capocollo e portato gli scarti vegetali nel pollaio alle galline. Quando si dice condividere un’esperienza…e hanno anche voluto aiutarmi a sparecchiare.

Ho trovato nei miei ospiti curiosità sincera e voglia di confrontarsi, ma senza fare sempre a gara su chi è più bravo. Sono galvanizzato soprattutto dall’atmosfera di complicità che si è creata, la vera essenza del social eating, che non è affato scontata. Il pomeriggio si è protratto in chiacchiere, riscaldate dal mio limoncello home made, di cui alla fine mi hanno anche estorto la ricetta Appena posso andrò certamente a trovarli in Francia a provare l’esperienza Eatwith dall’altra parte del fornello.